Animazione temperatura di brillanza 60 FPS (versione 30 FPS )
Animazione proiezione stereografica radianza infrarosso (versione 30 FPS)
Animazione temperatura di brillanza 60 FPS (versione 30 FPS )
Animazione proiezione stereografica radianza infrarosso (versione 30 FPS)
Animazione delle previsioni effettuate dal modello globale ICON. I colori mostrano l'intensità dei venti (frecce) mentre le linee nere rappresentano i valori di pressione
Un'altra prospettiva da più lontano.
Animazione delle previsioni dal modello globale ICON
Un temporale particolarmente intenso ha interessato le province di Pisa e Livorno nella notte tra il 9 ed il 10 settembre. Gli accumuli hanno localmente superato i 250 mm come mostrato dalla cartina.
Notevole l'intensità del temporale a Quercianella dove ha scaricato circa 200 mm in meno di due ore.
Analizzando le immagini da satellite e da radar si nota come il sistema sia rimasto stazionario nella stessa area per ore.
Questo è dovuto molto probabilmente ad una convergenza di venti che si è sviluppata in serata proprio a ridosso della costa.
Timelapse dell'approccio di una shelf-cloud ad Amburgo. Si tratta di una delle caratteristiche nuvole che precede l'arrivo di un temporale dovuta all'espansione dell'aria fredda.
Ed ecco l'animazione satellitare e radar.
Dati dalle stazioni meteorologiche.
Immagine dalla webcam sul porto di Amburgo.
Queste particolari formazioni nuvolose si formano spesso sottovento alle isole nell'Atlantico e nel Pacifico a causa dell'oscillazione indotta dalla presenza dell'orografia e di venti abbastanza sostenuti. Sono abbastanza rare da osservare nel Mediterraneo. Ecco un esempio che risale allo scorso novembre 2016.
Ed ecco l'immagine in alta risoluzione dallo strumento MODIS.
Temporale formatosi lo scorso 14 giugno 2016 sul deserto africano e spostatosi successivamente verso ovest.
Ed ecco un ingrandimento dell'immagine satellitare nel canale del vapor d'acqua sul temporale. Notate la propagazione delle onde di gravità dal temporale.
Se sta piovendo, ci si bagnerà di più correndo o camminando verso un rifugio? Si può dimostrare che la risposta dipende dalla direzione di caduta della pioggia (verticale o diagonale) e dalla direzione verso cui ci si sta muovendo.
Immaginiamo di trovarci (malauguratamente) sotto ad un diluvio con in mano una spugna: questa sarà il nostro metro di riferimento per valutare se ci siamo bagnati tanto o poco. Prendiamo quindi una spugna rettangolare che si muove a velocità verso destra. Supponiamo che le gocce di pioggia cadano verticalmente ad una velocità
. Le due aree della spugna saranno rispettivamente
e
.
Assumiamo che il numero totale delle gocce di pioggia per volume (concentrazione) sia e costante. Il flusso di gocce di pioggia che incidono sulla spugna dall'alto (ovvero il numero di gocce di pioggia che cadono sulla parte superficiale della spugna per secondo) è dato da
il numero totale di gocce che entrano dalla parte frontale NON dipende dalla velocità della spugna; il numero totale di gocce che entrano invece dalla parte superiore dipende inversamente dalla velocità: più la spugna si muove lentamente, più gocce entreranno nella spugna dall'alto.
Quindi, muovendosi più velocemente, si minimizza il numero di gocce che ci bagnano: anche se l'aumento di velocità causa una maggiore raccolta di gocce frontalmente, il tempo impiegato per arrivare al rifugio è minore quindi ci si bagna nello stesso modo sul davanti, mentre superiormente il numero di gocce raccolte è minore! Quindi la velocità è importante solo per stabilire il numero di gocce che ci cascano in testa: più ci muoviamo lentamente e più ne raccoglieremo. Infatti il ragionamento fatto per una spugna rettangolare si può fare per un corpo di forma qualsiasi, a patto di identificare due aree .
E se la pioggia cadesse in diagonale?
Se la pioggia cade ad un angolo dovuto ad una certa velocità del vento , dobbiamo utilizzare la velocità relativa
per calcolare il flusso di gocce che incidono sulla spugna
che è dato da
Quindi, mentre state cercando rifugio durante un temporale, che la pioggia cada verticalmente o obliquamente verso di voi, per stare asciutti il più possibile dovrete muovervi il più veloce possibile verso il primo luogo riparato. In presenza di un vento in coda, l'unico modo per bagnarsi il meno possibile sarà quello di muoversi verso il rifugio alla stessa velocità del vento.
..da un'idea della prof.ssa De Caria (Millersville University)
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